giovedì 20 novembre 2014

Minestra di tagliatelle



Senz'altro una minestra nutriente. Peccato che a mio marito non piaccia molto, ma mia mamma la prepara spesso a casa, sicuramente meglio della solita pastina in brodo...

Ingredienti

2 uova
2 cucchiai di grana grattugiato
1/2 zucchina a julienne
sale
noce moscata
prezzemolo
brodo
qualche foglia di salvia
1 noce di burro

Sbattere le uova con il grana grattugiato, aggiungere il prezzemolo tritato finemente e regolare di sale e noce moscata.

Ungere una padellina da crepe con il burro fuso, quando la superficie è calda, versare un mestolo di pastella e formare una frittatina. Capovolgere aiutandosi con un mestolo antiaderente e cuocere d'altra parte. Adagiare su carta assorbente. Ripetere con la seconda frittatina.

Una volta intiepidite arrotolare le frittatine e con un coltello dalla lama molto sottile tagliare a fettine il rotolo di frittata formando le tagliatelle.

Nel frattempo avremmo preparato il brodo caldo (io uso del dado in polvere senza glutammato), quando bolle aggiungere la zucchina tagliata a julienne e le foglie di salvia. Lasciar cuocere per 5 minuti e poi unire le tagliatelle continuando la cottura per altri 3 minuti.

Versare sui piatti e cospargere a piacere con altro grana grattugiato.

mercoledì 19 novembre 2014

Carbonara con zucchine



 
Non c'è che dire... se si ha fame e poca pazienza da aspettare non c'è nulla di meglio che improvvisare una saporita pasta alla carbonara! Il marito voleva la carbonara e solo quella e così, detto fatto e accontentato... ma con un tono di verde delle zucchine che non guasta!

Ingredienti

Fusilli quanto basta (ma anche penne, spaghetti...)
Mezza zucchina
50 gr di pancetta
2 uova
grana grattugiato
sale, pepe

Sbattere bene le uova e mescolarle insieme al formaggio grana grattugiato, insaporire con sale e pepe. In una padellina antiaderente saltare la zucchina tagliata a spicchi con poco olio per circa 5 minuti, unire la pancetta a dadini e far saltare altri 5 minuti finché non rilascia il grasso. Far cuocere la pasta in acqua bollente salata e scolare al dente. Mantecare la pasta con le uova, la pancetta e le zucchine, scaldando sul fuoco per qualche secondo facendo rapprendere appena l'uovo. Buon appetito!

giovedì 13 novembre 2014

Diario di viaggio pusterese - Parte seconda



Ma in questa valle incantata la pioggia ha vita dura in questi giorni e il sole impera sopra le nuvole. Durante la notte il vento ha comandato e soffiato lontano, le stelle si sono scoperte alle serate estive e il cielo si accende di una trama ricamata, un merletto di stelle che ci invita a tendere il capo all’insù per contemplarlo nella sua bellezza. In montagna sembrano ancora più vicine e la poca illuminazione civile le lascia brillare fino a notte fonda, a fare compagnia agli abitanti dei boschi e alle cime nude.

In più serate abbiamo potuto godere di quest’omaggio partecipando alle feste tradizionali di paese: nel paese di Falzen, lasciato alle spalle la musica della banda, ci colpisce il Crocifisso della chiesa che si staglia luminoso, oltre le stelle, nell’oscurità.

A Brunico, abbiamo potuto assistere al concerto della banda di fiati con un repertorio del tutto inaspettato e fuori dagli schemi. Siamo arrivati in centro del paese proprio mentre la banda, abbigliata con i costumi tradizionali, sfilava lungo la strada principale, così a ritmo di tamburo li abbiamo seguiti marciando fino al palco!

Alla festa di San Giorgio un’altra orchestrina ci accompagna mentre assaggiamo Bratwurst e pane e a Falzen dove la musica dava avvio alle danze, Tirtlan e frittelle di mele alla cannella deliziano il nostro palato! Ma è tempo di novità e decido così di impiegare gli ultimi giorni alla scoperta di valli mai viste, quasi un’isola che non c’è!

Di buon mattino ci dirigiamo verso Campo Tures e imbocchiamola strada in salita per Valle di Molini. Oltrepassato il centro di Selva notiamo un piccolo laghetto adibito alla pesca alla mosca. C’è anche un gradevole sentiero che circonda il lago ma la strada è talmente bella che proseguiamo fino al paese di Lappago, l’ultimo in quota prima della strada a pedaggio per il lago di Neves.

Un cartello lungo il percorso attira la nostra curiosità e così svoltiamo alla scoperta della gola di Lappago, dove il torrente ha dato vita ad orridi e cascate d’acqua impetuosa che si frastaglia tra le rocce.
 

 Il sentiero è un po’ impervio da percorrere col passeggino, riusciamo a raggiungere solo le prime due stazioni panoramiche dove ci sono i vecchi molini e dove le guide informative narrano le storie di magia che attraversano le leggende contadine:

Il mugnaio, una figura spesso guardata con sospetto, un “furfante, visionario ed estraneo”. E una diffidenza, ad affidare ad altri il proprio grano, che pare avere da sempre indotto gli agricoltori a macinare in proprio il raccolto. I pigiatoi servivano a decorticare l’orzo, follare la lana e farne del loden, ricavare fertilizzanti dagli ossi, frantumare i minerali, preparare il caffè con i fichi… che libertà!

Rientrando ci fermiamo in un piccolo parco giochi di legno dove Sofia vuole sgranchirsi un po’, una piccola oasi di tranquillità al limitare del bosco e lungo il torrente. Mi immergo persino nel percorso Kneipp, dove dopo i primi secondi di sano refrigerio, sono costretta ad accelerare il passo per il gelo!

Quella mattina notiamo anche come i contadini delle varie fattorie posizionano i contenitori di latta del latte raccolto dalle proprie mucche ai bordi delle strade in attesa delle cisterne del consorzio adibite alla raccolta. Che bella organizzazione!


Il pomeriggio lo dedichiamo al lago di Anterselva, nell’omonima valle tra Brunico e Monguelfo. Pure qui rimaniamo incantati dai bei colori dalle tonalità verde smeraldo, con le cime che si riflettono sulle sponde. Vi passeggiamo attorno, avvolti dalla tranquillità, dai profumi del sottobosco, dai suoni del ruscello.


A pochi chilometri, proseguendo, si raggiunge passo Stalle, valico austriaco a 2.052 mt. Al ritorno dalla passeggiata ci aspetta una fetta di Apfelstrudel bella calda alla piccola baita di legno.

E’ venerdì, ultimo giorno in cui saremo ospiti in questa meravigliosa vallata. E’ il momento di Buba: abbiamo scoperto il Kurpark, nel paese di Villabassa, parco giochi ospitato in un’area boschiva di cinque ettari. Diviso in due aree giochi per età come parco avventura per i più grandicelli. Alberi alti e secolari abitano il parco, un piccolo stagno popolato da anatre e germani, libellule eleganti e diverse specie di uccelli.

Al limitare del parco è stata adibita una piccola area benessere con tanto di percorso Kneipp e camminamenti su diverse superfici di terreno e addirittura un inalatore naturale di essenze di pini mugo. Pare che trascorrendo almeno mezz’ora al giorno 2-3 volte la settimana migliori le funzionalità dell’apparato respiratorio e pervenga le infezioni tipiche del periodo autunnale.
 
Mi siedo qualche minuto a respirare il profumo delle resine degli aghi di pino, chiudo gli occhi rimanendo in ascolto del gocciolio dell’acqua dalle fronde e dell’aria pulita che gonfia i polmoni.

Per Buba il divertimento è assicurato nell’area giochi: altalene, scivoli, animali saltellanti, giostrine. La mamma si riposa dondolante sull’amaca.

Ultima tappa nel pomeriggio a Monguelfo: c’è il Festival del cioccolato! Lungo la via principale numerosi espositori: pasticcieri, scultori di cioccolato e cioccolatieri si esibiscono ed espongono le proprie creazioni dolci. Si annusa nell’aria il profumo di cacao! Che meraviglia: dalla gioia per il palato allo splendore per gli occhi la vista delle cime!

E così giunge troppo in fretta la fine della nostra vacanza in montagna. Salutiamo a malincuore gli animali della fattoria, persino la scontrosa Lassie, che alla fine della settimana si è ammansita e ci saluta scodinzolando per ricevere una carezza.
E’ un arrivederci, mi ripeto, allontanandoci dai verdi monti. Il pensiero che esisterà sempre un posto così bello dove tornare, addolcisce il distacco e trasforma la nostalgia in sogni.

mercoledì 12 novembre 2014

Diario di viaggio pusterese - Parte prima


 
Brunico, agosto 2014

Trascorsa la settimana canonica al mare, per asciugare le ossa dall’umidità invernale, e consentire giochi sulla sabbia alla bambina, rieccoci finalmente tra le valli dell’Alto Adige, meta Val Pusteria, a “un passo dal cielo” proprio come la fiction televisiva!

Sognate e progettate da mesi, queste vacanze giungono a fine agosto, a chiusura di un’estate meteorologicamente insolita ed il nostro arrivo è infatti accolto da una pioggia battente e temperature autunnali. Una sosta per il pranzo a San Sigismondo e un buon piatto di canederli fumanti ci riscaldano però subito il cuore!

Come dimora quest’anno abbiamo scelto un residence poco fuori la cittadina di Brunico, sulle colline di Lunes. Ci accoglie abbaiando poco amichevolmente Lassie, un bellissimo quanto attento e guardingo cane da pastore, mentre molto più caloroso è il benvenuto che ci riserva Eveline, la padrona di casa, gentile e ospitale. Dietro la casa c’è un bell’orticello, un pollaio con tante galline e persino una piccola scuderia con due cavalli e un mulo.
Poco più sotto la strada persino le mucche. Paesaggi insoliti per chi arriva dalla città!

Il tempo di disfare i bagagli, sfamare la Buba con una nutriente merenda che la pioggia lascia spazio prima a qualche timido raggio di sole e poi a sempre più fazzoletti di cielo azzurro che ci regaleranno un bel tramonto nel pomeriggio tra le viuzze di Brunico popolate dagli amanti dello shopping!

La domenica, riposati da una rigenerante dormita sotto un piumino caldo, siamo svegliati dal canto del gallo e dalla presenza dei cavalli nella stalla vicina. E’ un’altra bellissima giornata e ci dirigiamo al lago di Braies. E’ sempre stata una delle mie gite preferite quando venivo in questi posti fin da piccola. Il riflesso verde smeraldo dell’acqua, le cime che si specchiano sul lago, il profumo del sottobosco! Ricordi stampati nella memoria del cuore, di affetti familiari. Oggi ci accompagna nostra figlia, un po’ annoiata per dover rimanere seduta in passeggino, ma di camminare in salita poco ci sente! Con entusiasmo imbocchiamo il sentiero lungo la riva, sostando per numerose pause foto ad ogni scorcio da riprendere, e sono davvero tanti!

Giunti a metà del percorso, sulla sponda occidentale del lago, liberiamo la Buba che finalmente può correre a divertirsi un po’! Come da copione si fionda subito sulla riva, inzaccherandosi le scarpette nuove e divertendosi a lanciare i sassolini nell’acqua!

Altre foto di rito del nostro trio e si riparte per malga Foresta. Ricordavamo di esservi stati diversi anni addietro; il sentiero si addentra nella valle per giungere alla malga tra i pascoli. Ottima la polenta con il formaggio fuso, l’ideale per rifocillarsi dopo la camminata. Cominciavamo già a deliziarci all’idea quando il sentiero in brusca ascesa, ci obbliga a fare dietro front: col passeggino al seguito è troppo impegnativo!

Ok, direzione la bella Dobbiaco. La strada panoramica è bellissima: verdi pascoli circondati dai boschi da cui si scorgono le vette, paesaggio idilliaco di fiaba! Ci fermiamo ai bordi di una staccionata, apriamo il cancello di legno ed eccoli: un gruppo di vitelli che pigramente oziano sul prato. Buba si avvicina con cautela, la mano stretta a quella del papà, gridolini felici e larghi sorrisi!

Pranziamo velocemente in un ristorante a Dobbiaco. Ho in mente di visitare il Villaggio degli alberi. E’ un’attrazione istruttiva per i bimbi a cui si accede attraverso un sentiero naturalistico nel bosco. La prima tappa che troviamo è l’Oroscopo celtico degli alberi: ad ogni data di nascita corrisponde un albero, le cui caratteristiche rispecchiano il carattere di ognuno.

Incuriositi ci avviciniamo a leggere le tabelle ed individuiamo ognuno il proprio albero. Acero, Carpino e Sorbo rappresentano la nostra famiglia, i nostri caratteri e la nostra personalità, pregi e debolezze. Dobbiamo ammettere, orgogliosi e umili che ci hanno abbastanza azzeccato! Per la Buba… Chi può dirlo, lo scopriremo!

Il sentiero prosegue mentre ci osservano furtivi tra le fronde gli abitanti del bosco intagliati nei ceppi: il Saggio, l’Ottimista, il Pessimista... fino a raggiungere il Mondo magico della foresta dove Buba si scatena sullo scivolo, tra i funghi di legno e a correre dentro e fuori le casette di legno del Villaggio degli alberi, mentre il papà si documenta sulle attività che riguardano il legno.

Il mattino dopo ci svegliamo con un timido sole e tanto freddo, ci sono appena 9°C! L’appuntamento di oggi è al Parco zoologico Gustav Mahler nei pressi di Dobbiaco, a Carbonin Vecchia. Il parco è dedicato al musicista omonimo che tra i verdi pascoli ha tratto ispirazione per le sue opere tra il 1908 e il 1910. Una piccola casupola in legno all’interno del parco ne ricorda la sua permanenza. Il piccolo zoo ospita diversi specie di animali tipici della fauna locale, pony, cinghiali, cervi e daini, capre, ma anche scoiattoli, coniglietti, cavie e cincillà!
 

Il gufo si nasconde dietro le foglie di una pianta rampicante, ma in realtà ci osserva di soppiatto per svelarsi al suo pubblico solo quando il sole si fa più caldo.
Sofia è stata maggiormente attratta dagli orsetti lavatori che accorrono famelici alla vista delle mani dei bimbi che tendono loro il mangime.
Per non parlare degli scoiattoli che instancabili salgono e scendono velocissimi lungo i rami degli alberi. Solo per pochi secondi si fermano d’un tratto e fissano la mia bambina quasi a chiedere “Che si fa ora? Giochiamo?”!
Continuando lungo il percorso si sale su un’altura dove ci aspettano due lama, due linci e una zona boschiva popolata di famigliole di cervi e daini. Il bello di questo parco è che gli animali sono liberi di muoversi in libertà nel bosco, seppur recintato, per poterli osservare in sicurezza.

E’ quasi ora di pranzo e visto che il cielo comincia ad annuvolarsi ci affrettiamo a rincasare. Il cielo coperto e triste ci fa abbandonare le escursioni per una visita ad alcune cittadine e paesi del Sud Tirolo: Bressanone, sempre magica con i suoi palazzi colorati, il Duomo elegante e i portici vivaci ed allegri; Brunico, elegante e storica ai piedi del castello, che al momento ospita una mostra di Messner sul mondo della montagna; San Martino in Badia, nell’omonima valle; San Candido, gioiello curatissimo con le sue viuzze delimitate da orti e giardini, fiori, fienili e ruscelli, che si adagiano dolcemente ai piedi del monte dei Baranci.
 
 Qui, come da tradizione, ci concediamo una sosta al Cafè Zentral, lungo la via principale del paese. Veniamo invitati ad accomodarci nella sala principale del ristorante, sempre accogliente ed elegante, con quadri appesi alle pareti e bellissimi lampadari di cristallo.

La cucina offre diverse specialità tirolesi che rendono imbarazzante la scelta: spatzle e canederli al formaggio, speck e spinaci mandano le nostre papille in visibilio: che bontà!  (continua...)