iversi anni fa, ai tempi dell’Università, tra un corso e l’altro, conobbi una simpatica ragazza emiliana. All’epoca mi stavo ancora avvicinando al meraviglioso mondo della cucina e una sera, dopo un pomeriggio a confrontarci sugli esami da preparare, a scambiarci gli appunti presi a lezione e interrogarci a vicenda sulle possibili domande che ci avrebbero fatto tremare all’esame, ci siamo recate alla panetteria vicina che sfornava pizza e specialità panificate dal profumi invitante. L’ideale per consolarci dopo un pomeriggio di studio.
Fu
così che conobbi l’Erbazzone emiliano, torta salata ripiena di erbette, sottile
e gustosa che mi ricordava molto la torta Pasqualina che fa mia mamma, anche se
in veste diversa.
L’altra
sera mi è venuta una certa nostalgia e così, con quello che avevo in dispensa
ho preparato qualcosa di simile anche se lungi dalla sua storia.
In
ogni caso, gustoso ed apprezzato anche in famiglia!
Ingredienti
200 ml di acqua tiepida
1 cucchiaio raso di sale
1 uovo
1 cespo di coste (o spinaci o altre erbette di stagione)
1 spicchio d’aglio
1 confezione da
4 cucchiai di grana
Olio evo
Impastare
la farina, con il burro a pezzetti, sale e acqua fino a formare una palla (in
questo mi ha aiutato la planetaria). Lasciare riposare per mezz’ora-
Nel
frattempo lavare le coste e lessarle in acqua bollente fino a che i gambi più
duri si siano leggermente ammorbiditi. Scolare e strizzarli bene per fare
uscire l’acqua in eccesso. In una padella ho messo a rosolare l’aglio tagliato
a metà in con l’olio d’oliva, ho aggiunto le coste precedentemente tritate e ho
saltato il tutto per una decina di minuti regolando alla fine di sale e pepe.
Dividere
l’impasto in due metà (una leggermente più pesante dell’altra) e stenderle in
due sfoglie sottile). Riempire la sfoglia più grande con le erbette, il formaggio
spalmabile e il grana. Ricoprirle con la sfoglia più piccola e sigillare bene i
bordi con i rebbi di una forchetta. Spennellare la superficie con un uovo
sbattuto e cuocere a 200° per 35 minuti.