Brunico, agosto 2014
Trascorsa la settimana canonica al mare, per asciugare le
ossa dall’umidità invernale, e consentire giochi sulla sabbia alla bambina,
rieccoci finalmente tra le valli dell’Alto Adige, meta Val Pusteria, a “un
passo dal cielo” proprio come la fiction televisiva!

Sognate e progettate da mesi, queste vacanze giungono a fine
agosto, a chiusura di un’estate meteorologicamente insolita ed il nostro arrivo
è infatti accolto da una pioggia battente e temperature autunnali. Una sosta
per il pranzo a San Sigismondo e un buon piatto di canederli fumanti ci
riscaldano però subito il cuore!
Come dimora quest’anno abbiamo scelto un residence poco
fuori la cittadina di Brunico, sulle colline di Lunes. Ci accoglie abbaiando
poco amichevolmente Lassie, un bellissimo quanto attento e guardingo cane da
pastore, mentre molto più caloroso è il benvenuto che ci riserva Eveline, la
padrona di casa, gentile e ospitale. Dietro la casa c’è un bell’orticello, un pollaio
con tante galline e persino una piccola scuderia con due cavalli e un mulo.
Poco più sotto la strada persino le mucche. Paesaggi
insoliti per chi arriva dalla città!
Il tempo di disfare i bagagli, sfamare la Buba con una
nutriente merenda che la pioggia lascia spazio prima a qualche timido raggio di
sole e poi a sempre più fazzoletti di cielo azzurro che ci regaleranno un bel
tramonto nel pomeriggio tra le viuzze di Brunico popolate dagli amanti dello
shopping!

La domenica, riposati da una rigenerante dormita sotto un
piumino caldo, siamo svegliati dal canto del gallo e dalla presenza dei cavalli
nella stalla vicina. E’ un’altra bellissima giornata e ci dirigiamo al lago di
Braies. E’ sempre stata una delle mie gite preferite quando venivo in questi posti
fin da piccola. Il riflesso verde smeraldo dell’acqua, le cime che si
specchiano sul lago, il profumo del sottobosco! Ricordi stampati nella memoria
del cuore, di affetti familiari. Oggi ci accompagna nostra figlia, un po’
annoiata per dover rimanere seduta in passeggino, ma di camminare in salita
poco ci sente! Con entusiasmo imbocchiamo il sentiero lungo la riva, sostando
per numerose pause foto ad ogni scorcio da riprendere, e sono davvero tanti!

Giunti a metà del percorso, sulla sponda occidentale del
lago, liberiamo la Buba che finalmente può correre a divertirsi un po’! Come da
copione si fionda subito sulla riva, inzaccherandosi le scarpette nuove e
divertendosi a lanciare i sassolini nell’acqua!
Altre foto di rito del nostro trio e si riparte per malga
Foresta. Ricordavamo di esservi stati diversi anni addietro; il sentiero si
addentra nella valle per giungere alla malga tra i pascoli. Ottima la polenta
con il formaggio fuso, l’ideale per rifocillarsi dopo la camminata.
Cominciavamo già a deliziarci all’idea quando il sentiero in brusca ascesa, ci
obbliga a fare dietro front: col passeggino al seguito è troppo impegnativo!

Ok, direzione la bella Dobbiaco. La strada panoramica è
bellissima: verdi pascoli circondati dai boschi da cui si scorgono le vette,
paesaggio idilliaco di fiaba! Ci fermiamo ai bordi di una staccionata, apriamo
il cancello di legno ed eccoli: un gruppo di vitelli che pigramente oziano sul
prato. Buba si avvicina con cautela, la mano stretta a quella del papà,
gridolini felici e larghi sorrisi!
Pranziamo velocemente in un ristorante a Dobbiaco. Ho in
mente di visitare il Villaggio degli alberi. E’ un’attrazione istruttiva per i
bimbi a cui si accede attraverso un sentiero naturalistico nel bosco. La prima
tappa che troviamo è l’Oroscopo celtico degli alberi: ad ogni data di nascita
corrisponde un albero, le cui caratteristiche rispecchiano il carattere di
ognuno.

Incuriositi ci avviciniamo a leggere le tabelle ed
individuiamo ognuno il proprio albero. Acero, Carpino e Sorbo rappresentano la
nostra famiglia, i nostri caratteri e la nostra personalità, pregi e debolezze.
Dobbiamo ammettere, orgogliosi e umili che ci hanno abbastanza azzeccato! Per
la Buba… Chi può dirlo, lo scopriremo!

Il sentiero prosegue mentre ci osservano furtivi tra le
fronde gli abitanti del bosco intagliati nei ceppi: il Saggio, l’Ottimista, il
Pessimista... fino a raggiungere il Mondo magico della foresta dove Buba si
scatena sullo scivolo, tra i funghi di legno e a correre dentro e fuori le
casette di legno del Villaggio degli alberi, mentre il papà si documenta sulle
attività che riguardano il legno.
Il mattino dopo ci svegliamo con un timido sole e tanto
freddo, ci sono appena 9°C!
L’appuntamento di oggi è al Parco zoologico Gustav Mahler nei pressi di Dobbiaco,
a Carbonin Vecchia. Il parco è dedicato al musicista omonimo che tra i verdi
pascoli ha tratto ispirazione per le sue opere tra il 1908 e il 1910. Una
piccola casupola in legno all’interno del parco ne ricorda la sua permanenza.
Il piccolo zoo ospita diversi specie di animali tipici della fauna locale,
pony, cinghiali, cervi e daini, capre, ma anche scoiattoli, coniglietti, cavie
e cincillà!
Il gufo si nasconde dietro le foglie di una pianta
rampicante, ma in realtà ci osserva di soppiatto per svelarsi al suo pubblico
solo quando il sole si fa più caldo.
Sofia è stata maggiormente attratta dagli orsetti lavatori
che accorrono famelici alla vista delle mani dei bimbi che tendono loro il
mangime.
Per non parlare degli scoiattoli che instancabili salgono e
scendono velocissimi lungo i rami degli alberi. Solo per pochi secondi si
fermano d’un tratto e fissano la mia bambina quasi a chiedere “Che si fa ora?
Giochiamo?”!
Continuando lungo il percorso si sale su un’altura dove ci
aspettano due lama, due linci e una zona boschiva popolata di famigliole di
cervi e daini. Il bello di questo parco è che gli animali sono liberi di
muoversi in libertà nel bosco, seppur recintato, per poterli osservare in
sicurezza.

E’ quasi ora di pranzo e visto che il cielo comincia ad
annuvolarsi ci affrettiamo a rincasare. Il cielo coperto e triste ci fa
abbandonare le escursioni per una visita ad alcune cittadine e paesi del Sud
Tirolo: Bressanone, sempre magica con i suoi palazzi colorati, il Duomo
elegante e i portici vivaci ed allegri; Brunico, elegante e storica ai piedi
del castello, che al momento ospita una mostra di Messner sul mondo della
montagna; San Martino in Badia, nell’omonima valle; San Candido, gioiello
curatissimo con le sue viuzze delimitate da orti e giardini, fiori, fienili e
ruscelli, che si adagiano dolcemente ai piedi del monte dei Baranci.

Qui, come da tradizione, ci concediamo una sosta al Cafè
Zentral, lungo la via principale del paese. Veniamo invitati ad accomodarci
nella sala principale del ristorante, sempre accogliente ed elegante, con
quadri appesi alle pareti e bellissimi lampadari di cristallo.
La cucina offre diverse specialità tirolesi che rendono
imbarazzante la scelta: spatzle e canederli al formaggio, speck e spinaci
mandano le nostre papille in visibilio: che bontà! (continua...)