mercoledì 31 agosto 2011

Vacanze in Belgio - Seconda Parte

Le giornate successive le dedichiamo a visitare le città belga maggiormente conosciute, Anversa, Liegi, Namur, Gent e altri centri meno importanti ma altrettanto caratteristici come Mechelen, Brugge e Leuven.

Una delle più caratteristiche è appunto Brugge, piacevole cittadina medioevale a nord del Belgio, molto vicina alla costa e al confine con la Francia. Già avvicinandosi al cuore storico si denota una certa cura nell'abbellimento delle strade con siepi e fiori. Il centro è caratterizzato da incroci di stradine delimitate dai tipici palazzi belga, colorati e con le torrette in cima, che confluiscono nella Grote Markt dove ci accoglie il mercato di frutta e verdura! Oh, ecco che qui si parla il vero fiammingo! Incitati da ritornelli che spingono a scegliere di comprare in un banco piuttosto che in un altro, vedo donne e uomini con i loro bei cesti sotto il braccio accingersi a fare provviste per le loro cucine! Nonostante l'idea che mi sia fatta del Belgio, come per altri paesi del nord Europa è che non sia molto diffusa la cucina casalinga. Infatti anche qui è un brulichio di ristoranti, brasserie, paninerie e gastronomie.

Brugge è prettamente turistica: tanta, tantissima gente dotata di macchine fotografiche e videocamere al seguito, pulmini e carrozze turistiche, e tantissimi negozi, tant'è, ad un certo punto mi gira la testa!

E' ora di pranzo e sediamo all'aperto in un ristorantino tranquillo, nonostante la pioggerellina che continua a minacciarci dolcemente. Optiamo per il menù turistico a 16 euro, bevande escluse, usciremo con 42 euro in meno nel portafogli! Da qualche parte doveva pur esserci la fregatura!

Soldi a parte, abbiamo pranzato discretamente,concludendo però che la cucina belga non fa per noi, così nei giorni seguenti abbiamo fatto una vera e propria maratona di Mac Donald's, Quick (altra catena di fast food molto diffusa lì) e Pizza Hut!

Durante un'uscita pomeridiana a Gent, carinissima cittadina a 60 km da Bruxelles riceviamo anche due buoni omaggio per cenare da Pizza Hut! Sarà, ma ho bel un ricordo di esserci stata in quinta superiore, durante la gita scolastica a Budapest, e così entriamo convinti.

Il locale è accogliente e colorato con tinte calde alle pareti e il personale è simpatico e disponibile a spiegarci il menù. Memore della specialità di Pizza Hut assaggiata in Ungheria, ordina una Cheesham Pan, ossia una pizza con l'impasto alto, morbido e croccante, cotta in teglia e farcita con prosciutto e formaggio. Dopo cinque minuti ecco arrivare una bellissima pizza fumante tagliata a spicchi: è buonissima! Tanto che da Pizza Hut ci torneremo l'ultimo giorno a Namur, capoluogo della Vallonia, sulla strada che ci ricondurrà all'aeroporto.

Gent è un bel centro attraversato da un corso d'acqua e verso le sette di sera si riempie di giovani. Rimaniamo fino a dopo cena, approfittando del fatto che in Belgio il sole tramonta più tardi e alle 21.30 è ancora chiaro nonostante siamo a fine luglio e le giornate si siano già accorciate.

Il venerdì sera infatti utilizziamo autobus e metropolitana per un'uscita notturna a Bruxelles. I parcheggi sono piuttosto costosi e muoversi con i mezzi pubblici è l'ideale! La fermata della metro poi è nei pressi della Borsa a pochi passi dalla Grand Place.

Tanti localini illuminati, giovani, musica e la torre del municipio illuminata da giochi di luce! Ripercorriamo l'intero percorso del primo giorno di visita quando ogni nostro passo muoveva ignaro di ciò che avrebbe scoperto dietro ogni angolo, quando curiosi imboccavamo i vicoli più nascosti e quando ci fermavano ammirati con lo sguardo ai palazzi, alle volte gotiche, ai campanili aguzzi dai carillon melodiosi.

La città di sera ha sempre un suo fascino, accoglie dolcemente e d'improvviso non avvertiamo nemmeno più la stanchezza della giornata. Prima di rientrare sostiamo "Le Cirio", un elegante caffè del 1886, arredato come all'epoca. Indugio se provare la famosa birra alla ciliegia, ma la lascio a Mauro e mi sorbisco un buon tè che mi viene servito con un biscotto confezionato alle mandorle dal sapore leggermente salato.

Tra i tanti giri attorno al Ring, la tangenziale che circonda la città, una sorta di enorme raccordo anulare, ci perdiamo nella foresta a sud di Bruxelles. Diversi chilometri immersi in un polmone verde che incanta! Ci sono persino cartelli stradali che avvertono del possibile attraversamento di animali selvatici come daini e stambecchi... A pochi passi dalla città!


Visitiamo anche l'Atomium, la famosa costruzione simbolo di Bruxelles. La sua costruzione risale agli anni 50, ed infatti ogni sua parte ne dimostra l'età! Formato da 9 sfere collegate da tubi è alto 102 mt. Si sale tramite un velocissimo ascensore che in pochi secondi porta in cima, nell'ultima sfera dove si può godere di una vista a 360° della capitale. La guida dice che nelle giornate di cielo terso si può arrivare ad intravedere Anversa, ma anche oggi pioviggina e il cielo è nuvoloso, come al solito.

Al piano superiore c'è persino un ristorante panoramico. E' obbligatoria la prenotazione e il listino è parecchio esigente per le nostre tasche di turisti fai da te!

Le altre sfere sono adibite ad esposizioni temporanee di mostre itineranti e museo permanente sulla storia dell'immigrazione in Belgio e sull'Atomium. Quando saliamo a una delle sfere laterali sfere, attraverso una scala mobile, sembra di stare a Gardaland! La scala sale lungo il tubo illuminato da luci rosse e verdi, solo la musica diffusa allieta l'atmosfera surreale, un po' spaziale, in cui ci stiamo addentrando.

Città interessante è Anversa, importante snodo commerciale e portuale, si trova nei Paesi Bassi. Il centro è davvero vivo e movimentato e anche qui c'è l'imbarazzo per lo shopping! Entro in una piccola bottega di arredo country, ripiena di oggetti di legno grezzo sbiancato, fiori secchi e lavanda e tessuti color pastello e servizi bon-bon. Acquisto, a ricordo, un graziosissimo vassoio bianco, decorato con disegni raffiguranti romantici papaveri rossi.

Nel ritorno da Anversa, ci fermiamo a Mechelen, molto graziosa, con la sua Grote Markt, la torre della cattedrale di Saint Rombouts e un piacevole centro pieno di giovani. Nella piazza fervono i preparativi per una festa serale, con banchi di birra, carne allo spiedo e spazi e palco per la musica. Lo stesso troveremo anche a Leuven il sabato successivo, dove assistiamo alla preparazione di un bel buffet all'aperto, con tanto di paste fredde, carne grigliata e un maiale intero che girava nello spiedo!


Entriamo in un piccolo caffè, dove le specialità sono cappuccini e latte macchiati. Mi lascio tentare da una "Dama Bianca", cappuccino servito in un bicchierone largo con cioccolato bianco. Delizioso! Ci lasciamo sprofondare in accoglienti poltrone di pelle rossa ed io mi leggo una rivista belga mentre sgranocchio il solito biscottino. Come si sta bene seduti con una bella bevanda calda dopo tanto camminare!

Perché qui il clima non perdona! Nubi, temperature di 15-16° e la snervante pioggerellina nebulizzata hanno fatto costantemente da contorno alla nostra vacanza! Preparati sì, con ombrellini, giacche ed una buona lettura di un romanzo di Alexander McCall Smith, ambientato ad Edimburgo. la protagonista, Isabel, filosofa, ha spesso l'aria di attraversare con occhi di curiosità e riflessione la città, stupendosi del sole estivo che straordinariamente uscirà allo scoperto in una nuova Edimburgo, notoriamente grigia e uggiosa, a segnare un cambiamento nella sua vita.

Chissà se Bruxelles avrà segnato un cambiamento di vedute anche nelle nostre esistenze... Lo vedremo nei prossimi diari di viaggio!


1 commento:

Grazie per la visita, i vostri commenti o suggerimenti sono sempre graditi!