giovedì 13 novembre 2014

Diario di viaggio pusterese - Parte seconda



Ma in questa valle incantata la pioggia ha vita dura in questi giorni e il sole impera sopra le nuvole. Durante la notte il vento ha comandato e soffiato lontano, le stelle si sono scoperte alle serate estive e il cielo si accende di una trama ricamata, un merletto di stelle che ci invita a tendere il capo all’insù per contemplarlo nella sua bellezza. In montagna sembrano ancora più vicine e la poca illuminazione civile le lascia brillare fino a notte fonda, a fare compagnia agli abitanti dei boschi e alle cime nude.

In più serate abbiamo potuto godere di quest’omaggio partecipando alle feste tradizionali di paese: nel paese di Falzen, lasciato alle spalle la musica della banda, ci colpisce il Crocifisso della chiesa che si staglia luminoso, oltre le stelle, nell’oscurità.

A Brunico, abbiamo potuto assistere al concerto della banda di fiati con un repertorio del tutto inaspettato e fuori dagli schemi. Siamo arrivati in centro del paese proprio mentre la banda, abbigliata con i costumi tradizionali, sfilava lungo la strada principale, così a ritmo di tamburo li abbiamo seguiti marciando fino al palco!

Alla festa di San Giorgio un’altra orchestrina ci accompagna mentre assaggiamo Bratwurst e pane e a Falzen dove la musica dava avvio alle danze, Tirtlan e frittelle di mele alla cannella deliziano il nostro palato! Ma è tempo di novità e decido così di impiegare gli ultimi giorni alla scoperta di valli mai viste, quasi un’isola che non c’è!

Di buon mattino ci dirigiamo verso Campo Tures e imbocchiamola strada in salita per Valle di Molini. Oltrepassato il centro di Selva notiamo un piccolo laghetto adibito alla pesca alla mosca. C’è anche un gradevole sentiero che circonda il lago ma la strada è talmente bella che proseguiamo fino al paese di Lappago, l’ultimo in quota prima della strada a pedaggio per il lago di Neves.

Un cartello lungo il percorso attira la nostra curiosità e così svoltiamo alla scoperta della gola di Lappago, dove il torrente ha dato vita ad orridi e cascate d’acqua impetuosa che si frastaglia tra le rocce.
 

 Il sentiero è un po’ impervio da percorrere col passeggino, riusciamo a raggiungere solo le prime due stazioni panoramiche dove ci sono i vecchi molini e dove le guide informative narrano le storie di magia che attraversano le leggende contadine:

Il mugnaio, una figura spesso guardata con sospetto, un “furfante, visionario ed estraneo”. E una diffidenza, ad affidare ad altri il proprio grano, che pare avere da sempre indotto gli agricoltori a macinare in proprio il raccolto. I pigiatoi servivano a decorticare l’orzo, follare la lana e farne del loden, ricavare fertilizzanti dagli ossi, frantumare i minerali, preparare il caffè con i fichi… che libertà!

Rientrando ci fermiamo in un piccolo parco giochi di legno dove Sofia vuole sgranchirsi un po’, una piccola oasi di tranquillità al limitare del bosco e lungo il torrente. Mi immergo persino nel percorso Kneipp, dove dopo i primi secondi di sano refrigerio, sono costretta ad accelerare il passo per il gelo!

Quella mattina notiamo anche come i contadini delle varie fattorie posizionano i contenitori di latta del latte raccolto dalle proprie mucche ai bordi delle strade in attesa delle cisterne del consorzio adibite alla raccolta. Che bella organizzazione!


Il pomeriggio lo dedichiamo al lago di Anterselva, nell’omonima valle tra Brunico e Monguelfo. Pure qui rimaniamo incantati dai bei colori dalle tonalità verde smeraldo, con le cime che si riflettono sulle sponde. Vi passeggiamo attorno, avvolti dalla tranquillità, dai profumi del sottobosco, dai suoni del ruscello.


A pochi chilometri, proseguendo, si raggiunge passo Stalle, valico austriaco a 2.052 mt. Al ritorno dalla passeggiata ci aspetta una fetta di Apfelstrudel bella calda alla piccola baita di legno.

E’ venerdì, ultimo giorno in cui saremo ospiti in questa meravigliosa vallata. E’ il momento di Buba: abbiamo scoperto il Kurpark, nel paese di Villabassa, parco giochi ospitato in un’area boschiva di cinque ettari. Diviso in due aree giochi per età come parco avventura per i più grandicelli. Alberi alti e secolari abitano il parco, un piccolo stagno popolato da anatre e germani, libellule eleganti e diverse specie di uccelli.

Al limitare del parco è stata adibita una piccola area benessere con tanto di percorso Kneipp e camminamenti su diverse superfici di terreno e addirittura un inalatore naturale di essenze di pini mugo. Pare che trascorrendo almeno mezz’ora al giorno 2-3 volte la settimana migliori le funzionalità dell’apparato respiratorio e pervenga le infezioni tipiche del periodo autunnale.
 
Mi siedo qualche minuto a respirare il profumo delle resine degli aghi di pino, chiudo gli occhi rimanendo in ascolto del gocciolio dell’acqua dalle fronde e dell’aria pulita che gonfia i polmoni.

Per Buba il divertimento è assicurato nell’area giochi: altalene, scivoli, animali saltellanti, giostrine. La mamma si riposa dondolante sull’amaca.

Ultima tappa nel pomeriggio a Monguelfo: c’è il Festival del cioccolato! Lungo la via principale numerosi espositori: pasticcieri, scultori di cioccolato e cioccolatieri si esibiscono ed espongono le proprie creazioni dolci. Si annusa nell’aria il profumo di cacao! Che meraviglia: dalla gioia per il palato allo splendore per gli occhi la vista delle cime!

E così giunge troppo in fretta la fine della nostra vacanza in montagna. Salutiamo a malincuore gli animali della fattoria, persino la scontrosa Lassie, che alla fine della settimana si è ammansita e ci saluta scodinzolando per ricevere una carezza.
E’ un arrivederci, mi ripeto, allontanandoci dai verdi monti. Il pensiero che esisterà sempre un posto così bello dove tornare, addolcisce il distacco e trasforma la nostalgia in sogni.

2 commenti:

  1. complimenti per il blog, ricco di post interessanti!!!!Mi sono aggiunta tra i tuoi lettori, se ti va fai lo stesso con me!!!!Ciao Sabry

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  2. Grazie, passo volentieri a leggere le tue ricette!

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